Esenzione Imu 2025, puoi ottenerla anche per l’abitazione principale: lo conferma la Cassazione

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione si è espressa in merito all’esenzione Imu in specifici casi: tutto quello che c’è da sapere.

La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza numero 4292/2025, si è espressa in merito alla doppia esenzione Imu (Imposta Municipale Unica) per l’abitazione principale. L’imposta in questione, secondo la normativa, deve essere versata dai proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni, ad eccezione delle abitazioni principali non appartenenti alle categorie di lusso.

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Esenzione Imu 2025, puoi ottenerla anche per l’abitazione principale: lo conferma la Cassazione (Sdlintercategoriale.it)

Proprio in merito a tale esenzione era sorta una questione che riguardava le coppie sposate o unite civilmente con residenze in abitazioni differenti. Sul punto, si era espressa la Corte Costituzionale, con una sentenza nel settembre 2022, stabilendo in questi casi la doppia esenzione, orientamento confermato adesso anche dalla Corte di Cassazione.

Imu, doppia esenzione per le coppie che vivono in case differenti: la sentenza della Cassazione

La recente ordinanza numero 4292/2025 della Corte di Cassazione ha confermato l’orientamento della Corte Costituzionale in merito alla doppia esenzione Imu per l’abitazione principale riservata alle coppie residenti in abitazioni differenti.

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Imu, doppia esenzione per le coppie che vivono in case differenti: la sentenza della Cassazione (Sdlintercategoriale.it)

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, aveva dichiarato illegittima la norma che limitava l’esenzione dell’imposta per queste coppie ad una delle due case, ossia quella in cui risiedeva il proprietario ed il suo nucleo familiare. La sentenza, dunque, stabiliva che le coppie sposate o unite civilmente con residenza in abitazioni differenti potessero beneficiare dell’esenzione Imu per entrambi gli immobili, ma a patto che il proprietario abbia la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’immobile.

Non viene più richiesto, dunque, che l’intero nucleo familiare coabiti nello stesso immobile. Non solo, con la sentenza in questione è stata riscritta la definizione di abitazione principale che indica il luogo dove il soggetto ha la propria residenza anagrafica e la dimora abituale non tenendo più conto della residenza e della dimora degli altri membri della famiglia. La sentenza, infine, aveva stabilito la retroattività della norma, sino al 2017 rendendo possibile il rimborso per chi aveva versato l’Imu in questi specifici casi.

Quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2022 è stato confermato dalla recente ordinanza degli Ermellini. Si tratta di una disposizione importante in quanto permette alle famiglie, che per esigenze personali o di lavoro vivono in abitazioni differenti, di usufruire della doppia esenzione. Inoltre, grazie all’ordinanza della Cassazione si ridurrà il rischio di contenzioso con le amministrazioni comunali che in precedenza potevano contestare eventuali esenzione richieste per residenze separate.

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