L’INPS aggiorna i parametri dell’Assegno di Inclusione (AdI), adesso è proprio ufficiale: solo queste famiglie perà avranno un extra da non sottovalutare.
Una delle prestazioni più importanti per numerosi nuclei familiari in condizioni di disagio economico e sociale è rappresentata dall’Assegno di Inclusione (AdI). La misura, insieme al Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), raccoglie un’amplia platea di ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza (RdC), ormai del tutto superato.

L’AdI prevede un percorso di reinserimento sociale e lavorativo per i membri del nucleo familiare in grado di essere occupati, oltre a una somma mensile di integrazione al reddito familiare. La misura, ricordiamo, è destinata alle famiglie con almeno un componente nelle seguenti condizioni: anziano con età almeno di 60 anni, minore, disabile e soggetto in condizioni di disagio socio-sanitario a carico dei servizi sociali.
AdI, le nuove attribuzioni dei parametri
La somma erogata dall’INPS dipende dal reddito familiare dichiarato con l’ISEE in corso di validità presentato all’atto della domanda. Ma non solo, sono molto rilevanti le condizioni anagrafiche, sociali e sanitarie dei componenti del nucleo familiare.
Infatti il calcolo della somma da accreditare viene fatto moltiplicando il reddito della famiglia per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Questa serve a valorizzare le condizioni sociali e anagrafiche di ogni membro del nucleo familiare. Il parametro di base è 1 ed è assegnato per il primo componente della famiglia. È poi incrementabile fino a un massimo di 2,3 in caso di presenza di disabili gravi o on autosufficienti.

Quindi è importante che in fase di domanda siano segnalate tutte le condizioni particolari dei vari componenti la famiglia. Infatti al valore base di 1 relativo al nucleo familiare si aggiungono i valori dei componenti che danno accesso alla prestazione. Nel dettaglio: 0,50 per ciascun disabile; 0,40 per anziani; 0,40 per adulti impegnati in lavori di cura; 0,30 per soggetti in condizioni di disagio; 0,15 per ogni figlio minore fino a due; 0,10 per ogni altro figlio minore oltre il secondo.
La novità annunciata da INPS è importante. Infatti il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha stabilito che il parametro della scala di equivalenza di 0,40 per adulti impegnati in carichi di cura sia assegnato d’ufficio, anche se non segnalato nella domanda. Questa notizia è molto importante per famiglie con bambini sotto i 3 anni o con persone non autosufficienti e disabili da assistere.
In questo modo si garantisce che le famiglie con carichi di cura abbiano il supporto economico necessario. Il contributo economico è quindi destinato ad aumentare per le famiglie che non avevano segnalato il carico di cura, senza bisogna di modifiche alla domanda già presentata. Le domande saranno ricalcolate e sono previste le eventuali somme non riconosciute in passato.