A distanza di un anno dalla sua notifica, la cartella esattoriale non va pagata, ma si devono fare delle importanti precisazioni.
Ci sono persone che gestiscono con estrema calma e tranquillità l’arrivo di una cartella esattoriale, come per qualsiasi atto amministrativo. Per far ciò occorre avere una precisa nozione delle leggi oppure una dose elevata di negligenza nella conduzione delle pratiche fiscali e amministrative. Invece altri contribuenti reagiscono con il panico all’arrivo di una cartella esattoriale.

Qualunque sia la reazione occorre avere sempre delle conoscenze di base per capire come comportarsi alla notifica di una cartella esattoriale. Si evitano così passi falsi dalle conseguenze imprevedibili. Ad esempio sono in pochi a sapere che dopo un anno dal suo arrivo la cartella esattoriale non va pagata. Ma cosa significa di preciso questo?
Cartella esattoriale, i tempi del pagamento
Con la cartella esattoriale, l’Agenzia delle Entrate Riscossione richiede il pagamento di importi dovuti per tasse, tributi, sanzioni e così via. Nel documento c’è l’intimazione a pagare entro 60 giorni, scaduti i quali l’atto non è più impugnabile e diventa definitivo. La cartella esattoriale è un titolo esecutivo, cioè con questa il pignoramento dei beni del debitore non ha bisogno della sentenza di un tribunale.
Quindi se non si paga entro i 60 giorni previsti dalla norma la cartella diventa esecutiva e l’Agenzia delle Entrate Riscossione può procedere con il pignoramento dei beni del debitore. Questa procedura può partire appena scaduti i 60 giorni, Tuttavia, e questo è molto importante, trascorso un anno dalla notifica della cartella, l’agente della riscossione non può avviare il pignoramento senza inviare prima una intimazione di pagamento.

Questa non è altro che un ultimo avviso prima del pignoramento dei beni, con cui l’Agenzia delle Entrate Riscossione concede al contribuente debitore altri 5 giorni per saldare il dovuto. L’intimazione di pagamento è obbligatoria, se è trascorso più di un anno dalla notifica della cartella esattoriale senza l’avvio del pignoramento. Se questa norma non è rispettata il contribuente può richiedere l’annullamento del pignoramento.
In altre parole, se si riceve una cartella esattoriale da più di un anno, il pignoramento non può essere avviato senza che prima si riceva un’intimazione di pagamento. Per la legge dopo un anno l’intimazione di pagamento serve a ricordare al contribuente la pretesa dell’amministrazione. Questa deve informare il debitore della procedura in atto e in questo modo il contribuente non ha sorprese inattese.
Anche l’intimazione di pagamento ha una scadenza, infatti dopo 180 giorni per procedere contro i debitore l’agente della riscossione deve inviare una nuova intimazione per avviare il pignoramento. Da ricordare poi che l’intimazione di pagamento interrompe la prescrizione del credito, che riparte da zero con la sua notifica.