Una procedura specifica, in alcuni casi, potrebbe fa ridurre una multa elevata con autovelox ed evitare la decurtazione dei punti dalla patente.
La riforma del Codice della Strada, già in vigore da quasi tre mesi, fra le varie norme introdotte ha stabilito delle novità per quanto riguarda le multe per eccesso di velocità rilevato con gli autovelox. In particolare, quella più rilevante dispone che in caso di più violazioni, commesse nella stessa ora e su una strada di competenza di uno stesso ente, non si applicherà il cumulo delle sanzioni, ma quella più grave aumentata di un terzo.

In specifiche situazioni, secondo quanto anche avvallato dalla Corte di Cassazione, è possibile veder ridotta la sanzione e salvare i punti della patente che sarebbero stati decurtati. Vediamo quali sono i casi previsti e qual è la procedura da seguire.
Multe autovelox, quando si riduce la sanzione e si salvano i punti della patente
Le multe elevate attraverso gli autovelox in Italia sono cresciute sensibilmente negli ultimi anni, tanto da spingere il Ministero dei Trasporti ad intervenire con una norma inserita nella riforma del Codice della Strada, approvata nei mesi scorsi.

Questa disposizione, come anticipato, prevede il pagamento della sanzione più grave elevata di un terzo in caso di più infrazioni commesse nell’arco della stessa ora e su un tratto di strada di competenza del medesimo ente.
Quando si riceve una multa per eccesso di velocità rilevato da autovelox, così come altre sanzioni che prevedono la decurtazione di punti dalla patente, il proprietario del mezzo riceve una notifica su cui è indicato l’importo della multa e il numero dei punti da decurtare. Dopo la notifica l’automobilista deve comunicare entro 60 giorni i dati del conducente del veicolo, dato che la decurtazione dei punti deve essere applicata al soggetto alla guida. A questo punto, il proprietario del mezzo può seguire due strade: fornire i dati del conducente, anche se era egli stesso alla guida, o omettere la comunicazione, circostanza che comporta una sanzione aggiuntiva da un minimo di 291 ad un massimo di 1.166 euro, ma non verrà applicata la riduzione dei punti.
Secondo quanto disposto dalla Cassazione, vi sarebbe una terza strada, ossia quella di dichiarare l’impossibilità di identificare chi fosse alla guida del veicolo al momento della violazione, situazione che deve essere dimostrata con delle prove. Se viene accertata l’impossibilità di identificare il conducente, il proprietario del veicolo non dovrà pagare la multa aggiuntiva e non subirà la decurtazione dei punti. La procedura dovrà essere, però, valutata da un Giudice di Pace.