Mussolini e Salò, c’è la decisione storica dopo vent’anni

Cambia il rapporto di Benito Mussolini con la città lombarda di Salò, adesso nulla sarà come prima: la decisione storica dopo vent’anni.

M – Il figlio del secolo, serie di recente uscita su Sky, ha affrontato nuovamente l’ascesa al potere di Benito Mussolini, artefice di una delle pagine più brutte della Storia d’Italia; interpretando il dittatore fascista, Luca Marinelli ha ricevuto il plauso di pubblico e critica, ma lo stesso attore (dichiaratamente antifascista) ha spiegato di come sia stato difficile entrare nel personaggio.

immagine storica di mussolini
La decisione storica (credits: screenshot Rai Play) – sdlintercategoriale.it

Diversi sono gli eventi con protagonista Mussolini ricordati dalla Storia, ma tra la marcia su Roma del ’22 e l’ascesa al potere, le attività durante il ventennio di regime e le guerre, è anche ricordata l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana, ultimo tentativo del dittatore di restare al potere, controllando i territori occupati dai nazisti dopo l’armistizio firmato dal Regno d’Italia.

La città simbolo di questa ultima forma governativa di Mussolini, per diversi eventi, è diventata Salò; proprio oggi, a distanza di praticamente 80 anni (il prossimo 25 aprile) è arrivata però una decisione storica, frutto di vent’anni di discussione.

Mussolini e Salò, la decisione dell’amministrazione del comune lombardo

Come sottolineato da Rai News, dopo vent’anni di tentativi, il Consiglio comunale di Salò ha approvato la mozione per il ritiro della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita al dittatore nel 1924, quando l’allora Capo del Governo era all’inizio della sua dittatura e, da lì a poco, avrebbe affermato col sangue e col terrore il suo potere, procedendo col delitto Matteotti.

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Revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini (credits: screenshot Rai Play) – sdlintercategoriale.it

A presentare la mozione è stato consigliere della maggioranza di centrosinistra del comune di Salò, approvata con con 12 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto. “Potevamo portare il caso in aula per il 25 aprile ma abbiamo anticipato i tempi” sono state le parole (riportate da Rai News) dei consiglieri di maggioranza che hanno firmato la mozione.

L’esempio di Salò, simbolico anche per gli eventi di cui è stata sfondo la città lombarda nel passato, potrebbe incentivare tanti altri comuni in tutta Italia; ad esempio, a Brescia la stessa mozione è ferma da ottobre, mentre potrebbe essere presentata in tanti altri comuni italiani che, durante il regime, hanno conferito questo riconoscimento al dittatore.

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