Arriva la legge di conversione di questo particolare decreto, ora è sicuro: la notizia arrivata dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Tra le tante situazioni a livello estero, il Governo guidato da Giorgia Meloni ha dovuto recentemente affrontare due mozioni di sfiducia chieste dall’opposizione alla Camera, una riguardante il ministro della Giustizia Nordio (impegnato comunque in missione all’estero) e l’altra riguardante la ministra del Turismo Santanché, arrivata alla terza.

Nonostante questo, comunque, le mozioni sono state respinte e l’esecutivo, in queste ultime ore, ha lavorato anche a nuove leggi: è difatti arrivata la notizia della legge di conversione del decreto Milleproroghe 2025, che riguarda da vicino molti cittadini. Sono infatti diverse le misure che vengono trattate e riguardanti sia le cartelle esattoriali sia le varie dichiarazioni dei redditi; ecco tutte le novità da vicino, la legge è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Il decreto Milleproroghe 2025 diventa legge: la pubblicazione in Gazzetta ufficiale
Tra i punti principali della nuova legge di conversione del decreto Milleproroghe 2025, la riapertura della rottamazione-quater per quei debitori che hanno saltato una o più rate con la scadenza fissata a dicembre 2024, oltre alla possibilità di pubblicare i modelli delle dichiarazioni dei redditi e Irap 2025 alla nuova data del 17 marzo 2025, con la trasmissione posticipata invece al 30 aprile 2025.

Per quanto riguarda le proroghe, fissato ora al 31 ottobre 2025 il termine per le spese che accedono al credito d’imposta all’80%, oltre al contributo del 50% per la ristrutturazione e la digitalizzazione delle imprese turistico-alberghiere. In aggiunta, però, presente la reintroduzione 2025 della cosiddetta mini Imu, il cui pagamento scade il prossimo 28 febbraio 2025; la somma dovuta è pari alla differenza tra quanto versato nel 2025 in base alle aliquote 2023 e gli importi dovuti per gli eventuali aumenti dalle aliquote 2024.
Novità anche per quanto riguarda il mondo dell’editoria, con la proroga della soglia minima di copie vendute, una clausola di salvaguardia (che proteggere i contributi spettanti agli editori) e il differimento del pagamento dei costi di produzione (fino a 60 giorni dalla percezione del saldo del contributo pubblico). Una serie di novità, parte di una legge molto più ampia analizzabile in Gazzetta ufficiale.